- Thaise Bacelar
- 24 Gennaio 2018
Brisighella e Faenza: tra storia, arte e cucina romagnola

Brisighella e Faenza: tra storia, arte e cucina romagnola.
Ogni anno a Pasqua cerchiamo di conoscere un po’ dell’Italia. Lo scorso anno l’Emilia Romagna è stata scelta per un tour on the road in famiglia.
E’ un viaggio che, se volete fare, consiglio sia in famiglia che in coppia. Se cercate un po’ di relax, paesaggi mozzafiato e buona cucina, qui troverete certamente tutto.
L’Emiglia Romagna è la regione italiana con i mosaici più famosi del mondo, con Ravenna e i suoi ben otto siti UNESCO, di cui vi racconterò in un post successivo.
Per gli amanti dell’arte come noi è il posto giusto. Arte e architettura infatti in questa terra non mancano.
Adesso vi racconterò della nostra visita alla piccola città di Brisighella e a Faenza ed il suo affascinante Museo internazionale delle ceramiche .
Siamo rimasti abbagliati da ogni borgo, viuzza colorata e collina verdeggiante. Immagino non bisogni dirvi che la cucina è qualcosa di straordinario: piadina, scquaquerone e prosciutto di mora romagnola come se non ci fosse un domani, ma non solo.

Faenza
Brisighella
Antico borgo duecentesco incastonato nel cuore dell’Appennino tra Firenze e Ravenna, Brisighella si presenta come luogo ideale per un soggiorno all’insegna del relax. Non a caso, l’abbiamo scelta come base della nostra vacanza.
Arte, storia e architettura si mescolano con armonia dando vita ad un centro molto suggestivo dove tra strette e caratteristiche viuzze, tratti di cinta muraria e scalinate scolpite nel gesso, il tempo sembra davvero essersi fermato al periodo medievale.
Muovendoci verso il cuore del paese di Bisighella troviamo la famosissima Via del Borgo, conosciuta anche come
⇒Via degli Asini

Via degli Asini – Brisighella
E’ una strada sopraelevata che riceve luce dalle caratteristiche finestre ad arco, di diverse dimensioni. Famosa, appunto, per questa sua tipicità, una preziosità architettonica unica al mondo e tutt’oggi preservata e percorribile.
Costruita probabilmente nel sec. XIV, rappresenta il più antico baluardo difensivo a protezione del borgo.
In un primo tempo scoperta, la strada era percorso di ronda e via di comunicazione, poi fu coperta e incorporata nelle abitazioni quando perdette la sua funzione di difesa.
In seguito in questo quartiere abitavano i birocciai, che trasportavano il gesso dalle cave sovrastanti il paese, servendosi di asinelli, da cui il nome “Via degli Asini”.
Le stalle si trovavano di fronte agli archi mentre le abitazioni erano ai piani superiori. I carri da trasporto, “le birocce”, erano sistemate nei cameroni scavati nel gesso, che si aprivano nella piazza sottostante.

Via del Borgo o degli Asini- Brisighella
Curiosità
Lungo il percorso, una lapide ricorda i fratelli cardinali Gaetano e Giovanni Amleto Cicognani, che nacquero in questo quartiere.
All’ingresso della Via del Borgo si trova la Porta delle Dame; la denominazione sembra derivi dal fatto che qui le signore del paese accoglievano i forestieri.
⇒Pieve di San Giovanni in ottavo o Cripta

Pieve di San Giovanni in ottavo o Cripta
La Pieve di San Giovanni in Ottavo, detta anche Pieve del Tho, si incontra poco oltre un chilometro da Brisighella. E’ la Pieve più antica sorta nella Valle Del Lamone. E una delle più affascinanti visto la sua antichità e l’energia mistica che la circonda.
Le sue origini sono assai remote e la fanno risalire a Galla Placidia, figlia di Teodosio, che l’avrebbe fatta erigere con i resti di un tempio dedicato a Giove Ammone. L’epoca della sua costruzione è ignota, seconde le fonti sorse tra l’VIII e il X secolo.
È detta “in ottavo” perché collocata all‘ottavo miglio della strada romana -“Via Faventina”, indicata nella Tavola Peutingeriana – che congiungeva Faenza con l’Etruria.

Pieve di San Giovanni in ottavo o Cripta
Con il suo suggestivo tempio in stile romanico, a pianta basilicale, a tre navate, divise da archi che poggiano sopra undici colonne di marmo grigio e una di Verona. Molto diverse fra loro come spessore e larghezza; forse di materiale di reimpiego di un antico preesistente tempio dedicato al dio Giove Ammone.

Pieve di San Giovanni in ottavo o Cripta
I muri della navata centrale, all’esterno, presentano pregevoli decorazioni di archetti e di lesene, poste fra le monofore.
Sotto nella cripta possiamo amirare, il miliare romano con iscrizione dedicata ai quattro imperatori della decadenza (anni 376-378), una lastra, ora pallotto dell’altare centrale (VIII-IX sec.) lapide funeraria in ceramica (XVII sec.), affreschi dei secoli XIV-XVI, capitello corinzio (acquasantiera) del primo secolo d.c., testimoniano l’antichità di questa “Chiesa-Madre” della valle del Lamone.
Subito fuori della Pieve, c’è un cimitero con tombe antiche.

Pieve di San Giovanni in ottavo o Cripta
Faenza
Faenza città delle ceramiche. Abbiamo fatto un salto per scoprire la meravigliosa esposizione di ceramiche di tutto il mondo. Dall’Italia alla Grecia, dall’Oriente all’india .
È una porta di legno, al numero 19 di Via Baccarini, l’indirizzo più cercato di Faenza. Migliaia di persone varcano ogni anno l’ingresso e ne escono più tardi con l’aria felice e compiaciuta.
Dietro questo portone si apre uno dei più importanti musei europei di ceramiche artistiche: il MIC.
⇒MIC- Museo Internazionale della Ceramiche

MIC – Museo Internazionale della Ceramica – Faenza – p.h: Margherita Bergamo
Fondato nel 1908 da Gaetano Ballardini, il Museo Internazionale delle Ceramiche [MIC] presenta la più grande raccolta tipologica al mondo dedicata alla ceramica.
A fianco delle opere della produzione italiana ed europea dal Medioevo all’Ottocento, il museo ospita anche importanti sezioni dedicate all’America precolombiana, alla Grecia classica, all’età romana, al vicino e medio Oriente e alla ceramica islamica.
Spazi specifici sono poi dedicati alla ceramica dei maggiori artisti del Novecento e della contemporaneità, italiani e stranieri.

MIC – Museo Internazionale della Ceramica – Faenza -p.h: Margherita Bergamo
Il Museo comprende una biblioteca specializzata, il laboratorio Giocare con l’Arte per la didattica con il metodo di Bruno Munari e il laboratorio di restauro, cui è affidata la manutenzione delle opere.
Dal 1938 il MIC realizza il Concorso Premio Faenza, divenuto internazionale dal 1963 e considerato uno dei massimi riconoscimenti ceramici a livello mondiale: dalle ultime tre edizioni il Concorso è riservato a giovani artisti under 40, puntando così ad approdi sempre più inediti e innovativi per la ceramica d’arte contemporanea.
Il MIC è stato riconosciuto come simbolo di pace dall’UNESCO.

MIC – Museo Internazionale della Ceramica – Faenza-p.h: Margherita Bergamo
Dove mangiare
⇒ Faenza
- Osteria Ristorante La Baita – Cucina romagnola
Osteria Ristorante La Baita – Cucina romagnola
Abbiamo pranzo divinamente in questa tipica enoteca. Nel centro di Faenza. Qui, oltre a mangiare benissimo, c’è anche un’ottima gastronomia dove potete acquistare diversi prodotti come formaggi locali, vino, marmellate, mostarde, insaccati e sottaceti .
Dove
Dove dormire – Brisighella
Abbiamo prenotato un b&b su booking.com – era immerso nel verde e lontano da tutto. L’abbiamo scelto apposta – volevamo un po’ di relax e benessere – visto che all’interno del b&b c’era due vasche idromassaggio e una cabina sauna.

B&B – Brisighella
Fonte della storia
Pieve di San Giovanni Ottavo o Cripta
MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche
Credits foto
MIC : Margherita Bergamo